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Oedipus Re.searcH
Oedipus Re.searcH

da Sofocle

Atto unico. Durata 70’ ca.

L’incontro con il mito di Edipo – e con la sua espressione drammaturgica, l’Edipo Re – si è rivelato una tappa tanto spontanea quanto obbligata nel percorso di analisi e sperimentazione portato avanti da OlivieriRavelli_teatro; un percorso stilistico che da sempre coniuga le forme del teatro tradizionale e “di parola” con elementi “altri” della comunicazione artistica (musica, figura, movimento, multimedialità).
La lettura del testo sofocleo su cui si ancora il nostro progetto può sintetizzarsi nell’idea di Edipo come paradigma della ricerca umana; una ricerca il cui esito risulta inevitabilmente tragico (l’accecamento) nello stesso istante in cui questa si scontra con il limite invalicabile che separa la dimensione degli uomini da quella divina.
Ferma tale interpretazione, l’esigenza di attualizzare il testo ci ha condotti inevitabilmente verso una messa in scena che rinnova l’immagine stereotipa della tragedia attica mediante l’utilizzo di elementi visivi e simbolici di maggiore “freschezza” per l’immaginario collettivo.

I livelli della narrazione scenica sono due. Coesistenti ma ben distinti in tutte le scene, ad eccezione dell’ultima ove si fondono. Il primo livello è quello “tradizionale” della prosa, scandito dalla successione delle scene del testo sofocleo (ampiamente ridotto e rimaneggiato).
Il secondo livello è fatto per la lettura. Si rappresenta la ricerca tout court attraverso una particolare dimensione: quella tecnologica del web, simbolo denso di una umanità che progetta l’espansione dei propri limiti quadridimensionali, il superamento di quella condizione mortale che negli eroi dell’epica greca coincideva con il peccato di hybris.
La ricerca in web – condotta da un Edipo-web, sorta di versione tech del mitico eroe – si avvale di pagine html precostruite e videoproiettate, che funzionano come complemento (commento, indirizzo, attualizzazione) dell’azione scenica in atto.
Ogni momento dello spettacolo ha, dunque, la contemporanea rappresentazione nei due livelli, consentendo al pubblico di seguire in qualunque momento tanto la rappresentazione “tradizionale”, quanto la navigazione di Edipo-web videoproiettata.

Accanto a una fruizione che privilegia la decodifica narrativa della storia – con le proprie vicende, la logica a esse sottesa, il risvolto morale, la simbologia – si va così delineando un’ulteriore linea interpretativa nella quale la comprensione non è logica ma estetica, non è mediata dal ragionamento ma immediata nell’intuizione, non passa per il racconto ma per l’evocazione. È un livello di fruizione ove ci si nutre di note e ritmo, di colori e immagini. Ed è un livello ove l’espressione scenica gioca su un uso continuo di commenti sonori che di volta in volta si confrontano con la scena in atto, sottolineando o sdrammatizzando o confondendo; su un ritmo di recitazione e di montaggio attento a una armonica e non casuale disposizione di “pieni” e “vuoti”; e, infine, su una caratterizzazione grottesca ed extra-umana dei personaggi che circondano Edipo, atti a evocare quel caos che sembra caratterizzare via via la percezione della realtà da parte del figlio di Laio.